LEZIONE # 11 – Il testo argomentativo (tema/saggio breve)
Cos’è un testo argomentativo?
“È un testo in cui si espone un’idea, una teoria, un’interpretazione di fatti o fenomeni motivandola con argomentazioni logiche, con esempi, tramite la confutazione di opinioni o teorie opposte o divergenti”. (cfr. www.vitellaro.it). Può essere con o senza dossier. Il testo argomentativo senza dossier è il cosiddetto “tema”. In questo caso vi è una “traccia” piuttosto lunga e articolata nella quale troviamo indicati l’argomento da analizzare e anche la prospettiva da cui partire, ovvero il “taglio” da dare al nostro elaborato. Non avendo a disposizione un dossier di documenti da consultare (e dal quale prelevare informazioni, opinioni e dati), dovremo fare tutto “da soli”, attingendo al nostro bagaglio di conoscenze ed esperienze. Il testo argomentativo con dossier è il cosiddetto “saggio breve”. Quest’ultimo non prevede la “traccia” ma solo l’indicazione sintetica di un argomento da sviluppare con il supporto di una serie di brevi testi. Il dossier può essere più o meno ampio e formato da “fonti” di vario tipo:
- fonti oggettive: dati certi, indiscutibili (statistiche, grafici, tabelle, percentuali)
- fonti soggettive: letterarie, iconografiche, storico-filosofiche, giornalistiche
Come va utilizzato il dossier?
I documenti del dossier possono contenere semplici informazioni (nel caso di dati e percentuali) oppure opinioni (di studiosi, esperti, giornalisti, scrittori) sull’argomento in oggetto. Noi utilizzeremo informazioni e opinioni contenute nel dossier per dare forza alla nostra tesi, mentre confuteremo con argomentazioni logiche le opinioni contrarie alla nostra. È tassativamente vietato “plagiare” i testi del dossier! Questi ultimi vanno letti con attenzione e opportunamente utilizzati. Possiamo scegliere di riportare fedelmente le frasi di un documento e quindi le citiamo tra virgolette, oppure possiamo parafrasare il testo (cioè riscrivere con parole nostre il pensiero di un autore): in entrambi i casi dobbiamo indicare la fonte tra parentesi o in nota (nome dell’autore, titolo del libro o del giornale da cui è tratto il documento, data di pubblicazione). Ricordiamoci che il dossier deve essere solo un aiuto, un punto di partenza per sviluppare un discorso autonomo e originale.
Quali sono le caratteristiche di un testo argomentativo?
- Ha un CARATTERE INTERPRETATIVO (soggettivo) perché esprime il punto di vista dello scrivente (la sua opinione in merito ad un argomento/idea/teoria, ecc.)
- È un TESTO PERSUASIVO perché chi scrive si propone di
- Convincere della validità di una idea/teoria/posizione
- Difendere le proprie opinioni
- Criticare una posizione/idea contraria
- Esaltare un’idea/un oggetto/una persona
Chi sono i destinatari?
- Può avere CARATTERE SPECIALISTICO e rivolgersi agli addetti ai lavori. In tal caso deve essere molto approfondito e proposto in una forma complessa.
- Oppure può avere CARATTERE DIVULGATIVO e rivolgersi a un pubblico più vasto e non sempre preparato ad affrontare il tema trattato. In questo caso lo svolgimento e il linguaggio devono essere chiari e semplici.
Sono testi argomentativi:
- Articolo di giornale (fondo/editoriale/articolo di opinione)
- Saggio scientifico
- Tesi di laurea
- Recensione/resoconto con giudizio di valore
- Discorso elettorale
- Panegirico/elogio
Come si scrive un testo argomentativo?
La stesura di un testo argomentativo segue uno schema fisso, ma non rigido:
- Titolo coerente con la trattazione (è preferibile sceglierlo dopo aver steso il testo)
- Presentazione del problema:
- introduco i fatti ed eventualmente…
- …chiarisco le mie fonti (se ci sono)
- Formulazione della tesi:
- espongo il mio punto di vista sul problema
- Sviluppo argomentativo:
- Espongo almeno 3 argomentazioni a sostegno della mia tesi (un testo argomentativo che contenga meno di 3 argomentazioni è privo di forza dimostrativa e, quindi, è facilmente confutabile)
- Ogni argomentazione va contenuta in un capoverso/paragrafo
- Osservazioni, fatti, esempi, riflessioni, dati statistici possono risultare utili per dare forza alla mia tesi
- Confutazione:
- Illustro rapidamente i punti di vista alternativi al mio…
- ….per dimostrarne l’intrinseca debolezza!
- Conclusione:
- Riepilogo brevemente quanto già detto, prima di “tirare le somme” del discorso. La conclusione può essere perentoria (riaffermo la mia tesi con convinzione) o “aperta” (ribadisco la mia tesi ma in modo problematico, sollevando ulteriori interrogativi)
Il testo argomentativo deve essere strutturato in modo coerente (sul piano logico-concettuale) e coeso (sul piano della lingua e dello stile). È consigliabile l’uso di certi “ingredienti”:
- uso massiccio di connettivi per dare consequenzialità al ragionamento. Nessi di tipo causale, avversativo, finale, temporale, concessivo, ecc.: “ecco dunque che”, “per questo motivo”, “nonostante ciò”, “dopo che”, “affinché”, “ma”, “tuttavia”, “sebbene”, ecc.
- uso di metafore e similitudini (per colpire l’attenzione del lettore e rendere più fruibile l’argomentazione).
Ricorda inoltre che…
- È importante adeguare il taglio (scientifico, divulgativo) e il registro (formale, informale) alla collocazione editoriale e al pubblico cui ci si rivolge (rivista specializzata? Giornalino scolastico?).
- Non dimentichiamo che si scrive per il lettore e non per parlare di sé o per far “sfoggio di cultura”. Il lettore deve sempre essere al centro del testo.
- Occorre evitare formulazioni del tipo “io penso che”, “a mio parere” in quanto la personalità del testo scaturisce dalla rielaborazione soggettiva dei contenuti, non dalla ripetizione ossessiva “Io penso…Io credo…secondo me…”.
- Sono consigliabili formule del tipo: “È opinione comune”, “Siamo d’accordo/non siamo d’accordo con l’opinione di…”, “È condivisibile/non è condivisibile il giudizio di…”, “Riteniamo/non riteniamo valida l’idea di…”, “Concordiamo/non concordiamo…”, “Non possiamo essere/non essere d’accordo su quanto afferma Tizio…”, ecc.
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Alessandra Otteri Mostra tutti
ALESSANDRA OTTIERI, dottore di ricerca in Italianistica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (1998) e assegnista presso lo stesso Ateneo nel biennio 2000/2002, è docente a contratto presso l’Università “L’Orientale” di Napoli (dal 2004).
Ha collaborato con la cattedra di Letteratura Italiana Contemporanea presso il DIPSUM dell’Università degli Studi di Salerno. Presso lo stesso ateneo ha svolto attività di tutorato, didattico-integrative, propedeutiche e di recupero (2010-2012) e ha conseguito un secondo dottorato di ricerca (2013).
Nel 2012 ha partecipato all'ASN (abilitazione scientifica nazionale) conseguendo l'idoneità al ruolo di professore associato di Letteratura italiana contemporanea. È docente di materie letterarie nella scuola superiore.
Tra le sue pubblicazioni: I numeri, le parole. Sul ‘Furor mathematicus’ di Leonardo Sinisgalli (Milano, Franco Angeli, 2002); L’esperienza dell’impuro. Filosofia, fisiologia, chimica, arte e altre “impurità” nella scrittura di Valéry, Ungaretti, Sinisgalli, Levi (Roma, Aracne, 2006); Fillia poeta e narratore futurista. Dal “futurcomunismo” al genere “brillante” (Napoli, Guida, 2013, nuova edizione accresciuta; I ed. Napoli, Dante & Descartes, 1999).
Dal 2004 è caporedattore della rivista di letteratura e arte «Sinestesie», per la quale ha curato alcuni numeri monografici, e dal 2010 è direttore, insieme a Carlo Santoli, del supplemento «Sinestesieonline».
Nel biennio 2007/2008 ha scritto elzeviri, cronache letterarie e d’arte per la terza pagina dell’«Osservatore romano».
Studiosa delle avanguardie e di poeti e scrittori del Novecento (Fillia, Sinisgalli, Ungaretti, Caproni, Valery, Primo Levi, Scialoja), ha pubblicato saggi e articoli su riviste letterarie e d’arte («Filologia & critica», «Filologia Antica e Moderna», «Critica letteraria», «Annali dell’Istituto Universitario Orientale», «Quaderni di scultura», «Wuz», «L’Isola», ecc.).